Le giornate falliche della sindrome premestruale

Quale male più da manuale della sindrome pre-mestruale?
Sindrome che colpisce in maniera grave o lieve ma indistintamente tutte le donne, della quale non si hanno, come spesso accade con i malesseri, notizie certe sulle origini e sui motivi che la provocano. Possiamo prendercela con gli ormoni, l’ipoglicemia, la carenza di ferro e/o vitamina B6 (quella contenuta in avocado, banane, riso, nocciole, arachidi, lievito di birra ecc) e con la tiroide. Se hai già provveduto a controllare tutte le suddette possibili cause non ti rimane che accollarla allo stress.
Probabile siano i giorni che il corpo ti concede per farti capire cosa veramente ti sta sulle palle o semplicemente la vendetta con cui ti fa pagare i ritmi frenetici a cui imperterrita lo sottoponi.
Sindrome detta anche “ad personam”  perché può colpire sia nei giorni a cavallo dell’ovulazione che nei giorni prima del ciclo, ma anche con la luna piena. In sintesi, ognuna ha le sue giornate falliche quando lo reputa più opportuno.
I sintomi ufficiali (cefalea, gonfiore addominale, gonfiore alle gambe, ansia, irritabilità, instabilità comportamentale) possono essere tradotti ed elencati di seguito:
ti svegli con un mal di testa che quasi sicuramente durante la notte a tua insaputa t’hanno colpito con una mazza da baseball, o, sempre a tua insaputa, hai bevuto un litro di Tavernello, per rendere l’idea;
senti di essere posseduta da un tirannosauro rex; 
hai il pazientometro con scala da 1 a 10 a meno 41;
comprendi meglio il significato della parola anti-sociale nel senso clinico;
non mangi, non ti nutri, ti spazzoli quello che c’è in cucina con una voracità che Fred Flintstone in confronto è il Principe Carlo, facendo intrugli dei quali ti pentirai, sicuramente, per i successivi 15 giorni, riuscendo  a passare dal dolce al salato e dal salato al dolce alla velocità di Usain Bolt; 
ti sale il crimine, anche più volte al giorno, da poter interpretare Bill di “ Un giorno di ordinaria follia” senza copione;
ti accorgi, spesso solo dopo, di aver risposto ad una domanda ringhiando;
hai una diffidenza verso il mondo da poter lavorare in team con Orazio di C.S.I.;
trascorri la giornata in uno stato di disforia da far intervenire Picozzi a Uno Mattina.
In Italia la proposta di Legge per il congedo mestruale, che autorizza le donne ad usufruire di un permesso fino a tre giorni, è ancora al vaglio. In Giappone, ad esempio, è in vigore dal 1947 con il nome di  Seirikyuuka, 生理休暇, che significa vacanze da mestruazione. Proporrei di modificare la proposta di legge inserendo una possibile scelta tra chi soffre di gravi dolori mestruali e chi soffre di grave sindrome pre-mestruale. In questo modo si evita di compromettere in quei tre giorni non solo il proprio di lavoro ma anche quello altrui, nonché evitare di rendere la vita dei colleghi un inferno. Oltre alla vasta gamma di tranquillanti allo e/o omeopatici, alle tisane anche per endovena di camomilla e verbena, disponibili in commercio, si suggerisce innanzitutto di farci caso a quei tre giorni, poi di posticipare una qualsiasi discussione, di fare scelte importanti, di frequentare poche persone (se care è meglio, saranno più comprensive). Nel caso prima di uscire di casa al mattino usiate praticare yoga, meditazione o preghiera in questi giorni specifici si consiglia di raddoppiare le dosi. Magari scegliere, lì dove è possibile, di trascorrere almeno uno dei tre giorni in sana solitudine dove al massimo puoi riuscire a parlare da sola che risulta essere minore di tutti i mali.





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